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Comunicato Stampa AIFVS APS - il 17/04/2024 • 00:37 da Amministratore

Comunicato stampa 

Bologna Città 30, l’Associazione Italiana Familiari e Vittime  della Strada APS e la Fondazione Scarponi si costituiscono al TAR sostenendo il Comune per la salvaguardia dei 30 km/h 

    L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (AIFVS - https://www.vittimestrada.org/) - la più importante associazione di rappresentanza e difesa dei diritti dei parenti delle vittime sulla strada in Italia aderente alla Federazione Europea delle Vittime della Strada (FEVR - www.fevr.org) che fin dall’inizio ha sostenuto quest’iniziativa - e la Fondazione Michele Scarponi (https://www.fondazionemichelescarponi.com)- nata in memoria del grande campione sportivo all’insegna del motto “la strada è di tutti, a partire dal più fragile” - hanno deciso di costituirsi formalmente nel giudizio davanti al TAR Emilia-Romagna su Bologna Città 30 e questa mattina hanno partecipato all’udienza rappresentati dall’avv. Tommaso Rossi del foro di Ancona. 

    Le due organizzazioni hanno depositato nei giorni scorsi un “intervento ad opponendum”, cioè per domandare al giudice il rigetto del ricorso proposto da alcuni tassisti e sostenuto in giudizio dal Ministero dei Trasporti: chiedono il mantenimento di delibera e ordinanze della Città 30 a Bologna, ritenendole di fondamentale importanza per la tutela della sicurezza stradale e della vita umana di tutti gli utenti, come stanno tra l’altro già dimostrando i numeri dei primi mesi di applicazione con meno incidenti, morti e feriti sulle strade bolognesi, in analogia ad analoghe misure assunte da anni nel resto d’Europa. 

    Mentre la costituzione di parte civile nei processi penali a seguito di incidenti stradali avviene usualmente, l’intervento delle associazioni in un processo amministrativo a difesa di un provvedimento di un Comune per la sicurezza stradale è una scelta inedita, impegnativa e ponderata con grande attenzione, affidandosi al legale anconetano, esperto in materia di sicurezza stradale. Le associazioni hanno appreso nelle scorse settimane con preoccupazione e sconcerto la presentazione del ricorso e la costituzione anche del Ministero dei Trasporti contro una misura che salva vite sulle strade e hanno perciò deciso di intervenire per portare nel processo la voce dei familiari delle vittime sulla strada e chiedere con grande forza che non ci siano passi indietro: la sospensione o l’annullamento dei 30 km/h a Bologna, infatti, ridurrebbe in modo inaccettabile la protezione della vita umana sulle strade, quando al contrario questo progetto andrebbe esteso in tante altre città italiane. 

    La Fondazione e l’Associazione prendono atto con soddisfazione che, nella camera di consiglio che si è svolta stamattina al TAR Bologna, i ricorrenti hanno ritirato la richiesta di sospensiva. E’ un’importante conferma da un lato che il provvedimento non sta producendo alcun effettivo danno alla mobilità e all’economia, come sostenevano i ricorrenti, a fronte invece di un comprovato miglioramento della sicurezza stradale, e dall’altro lato che la tutela della vita umana è comunque prioritaria rispetto ad altri interessi, come evidenziato analiticamente nell’atto delle due associazioni. 

16 aprile 2024 

Ezio Bressan, vicepresidente della Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada APS

Marco Scarponi, segretario generale della Fondazione Michele Scarponi