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Le comunicazioni contrastanti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini

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27/6/2019

Le comunicazioni contrastanti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini

Creano disorientamento e perplessità nell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada le comunicazioni del Ministro dell’Interno, che deve avere a cuore la prevenzione: un giorno assicura nuove assunzioni di uomini in divisa, perché bisogna garantire nel territorio la sicurezza dei cittadini, un altro giorno sostiene che per combattere l’abusivismo bisogna togliere il divieto di vendere o somministrare alcolici nelle discoteche dopo le ore tre. 

Da un Ministro attento alla sicurezza non ci saremmo aspettati l’annuncio dell’annullamento di un divieto di legge, ma un più stringente impegno contro l’uso di bevande alcoliche in sinergia con il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero dell’Istruzione.

E invece riscontriamo che nell’incontro con il Silb Fipe il Ministro dell’Interno era con il Prefetto dott. Gabrielli ed il Capo di Gabinetto della Presidenza dott. Piantedosi, “per finalizzare la forma del protocollo tra il Ministero dell’Interno e la categoria degli imprenditori del ballo e dell’intrattenimento”.

Chiediamo al Ministro Salvini di riflettere sui dati presentati in occasione della XVII Edizione dell’Alcohol Prevention Day ed elaborati dall’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA), direttore Emanuele Scafato: in Italia sono 8,6 milioni i consumatori a rischio di alcol confermati dai dati del 2016, di cui 1,7 milioni hanno un’età compresa tra gli 11 e i 25 anni, di essi 830.000 hanno 17 anni, e sono in aumento rispetto all’anno precedente. 

Sono in aumento i consumatori occasionali e i binge drinkers (quelli che bevono per ubriacarsi), sono circa 4 milioni quelli che bevono fino all’intossicazione e di essi 900.000 hanno tra gli 11 e i 25 anni. In questo contesto sono 41 mila gli accessi al pronto soccorso anche di minori in coma etilico.
I consumatori di alcol tra i 40 e i 60 grammi di alcol al giorno con un danno d’organo e necessità di trattamento sono oltre 650 mila. Di questi solo il 10% sono in carico al servizio sanitario nazionale con un costo di 8 milioni di euro solo per il trattamento farmacologico in un anno. Per almeno 57mila consumatori l’alcol è causa di ricovero.

Il Rapporto nelle conclusioni evidenzia “l’esigenza urgente di rinnovati sforzi di iniziative di prevenzione, informazione, comunicazione, rivolte all’intera popolazione” ed in particolare ai giovani, per i quali il consumo di “bevande alcoliche risulta essere la prima causa di mortalità, morbilità, disabilità”.
Di fronte a questi dati chi ha responsabilità pubbliche non potrà mai prendere partito a favore dell’alcol.
Giuseppa Cassaniti
Presidente AIFVS