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Associazione di Promozione Sociale 
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Ti accogliamo nell' Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada A.P.S (AIFVS - A.P.S.) - sito ufficiale

home.jpgOgni anno in Italia scompare un paese di quasi quattromila persone.
Tante sono le vittime delle strade italiane; 300.000 sono i feriti, ed oltre 20.000 i disabili gravi prodotti da questa guerra non dichiarata. Il parlamento Europeo ha chiesto all’Italia di ridurre del 50% in dieci anni questi numeri. A ciò lo stato italiano ha risposto con un sempre calante presidio del territorio e con un grave ritardo nell’adeguamento degli organici delle forze dell’ordine e delle norme del Codice della strada. Dopo ogni incidente grave, inizia un doloroso ed estenuante iter legale che dovrebbe portare alla individuazione delle responsabilità, alla punizione dei responsabili con pene commisurate alla gravità dei loro reati, e ad assicurare alle vittime o ai loro familiari un risarcimento equo. Anche in questo campo l’Italia si distingue negativamente dal resto d’Europa, con una giustizia lenta ed approssimativa, che calpesta continuamente la dignità dell’uomo e quei valori che la nostra costituzione dovrebbe tutelare. I problemi della sicurezza stradale e della giustizia riguardano tutti, nessuno escluso! Noi ci siamo uniti per fermare la strage ed affermare il diritto alla vita e alla giustizia.

Campagna 2025 Sulla Buona Strada

Campagna di comunicazione istituzionale sulla Sicurezza stradale dal titolo “Sulla buona strada”, realizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

L’obiettivo è di promuovere comportamenti corretti che rendano sicura la guida per gli utenti della strada e che portino al rispetto delle regole di circolazione stradale. 
I sei spot, attraverso immagini in girato, sono tesi a sensibilizzare gli utenti su una maggiore consapevolezza dei rischi a cui ci si può esporre alla guida e fanno riferimento alle casistiche più diffuse di incidenti strada: l’uso del telefono, abuso di alcool, non rispetto dei semafori, alta velocità, attraversamento pedonale e uso della cintura di sicurezza.

Forum in diretta

04/07/2025 • 10:50
(da avvocatoincardona)
25/06/2025 • 12:21
(da pino)
 Gentile papà di Alessandro, ho letto bene il suo grido d'aiuto e penso di poterle rispondere organicamente, per evitare sovrapposizioni, con informazioni utili anche per ogni altro lettore e così:   1.⁠ Le prestazioni INAIL sono previdenziali e soggette a termini decadenziali e  la richiesta va fatta entro 3 anni dall’evento. Se viene presentata la richiesta nei termini, un eventuale  rigetto  può essere impugnato davanti al giudice del lavoro entro 3 anni dalla comunicazione. - Nel suo caso, sono trascorsi più di 20 anni (dal 2003) sicchè  ogni azione ordinaria è certamente prescritta, salvo nuove evidenze (es. dolo, falsità documentale accertata solo di recente). 2.⁠ ⁠Denuncia per falso (art. 479 c.p. se pubblico ufficiale, art. 483 c.p. se privato)  -  Se si ritiene che l’INAIL abbia falsificato atti o dolosamente motivato il diniego, occorre: a) Verificare se sussistano nuovi elementi mai valutati prima. b) Presentare querela per falso ideologico o materiale, ma i reati sono prescritti in 7–15 anni, quindi  nel suo caso,  non più perseguibili penalmente, salvo circostanze eccezionali (falso permanente, occultamento ecc.). 3.⁠ ⁠Parte civile e ruolo dell’Associazione L’associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada può: a) Affiancare i familiari come parte civile in un processo penale, ma solo se un procedimento penale è in corso. b) Non può agire penalmente di propria iniziativa;  Purtroppo valutare tutte le ulteriori ipotesi per ogni variabile è davvero difficile ma allo stato l'azione sembra abbondantemente prescritta, l'associazione non puo' presentare alcuna denuncia e se non c'è un rinvio a giudizio, non puo' costituirsi parte civile per affiancare i familiari della vittima come invece comunemente facciamo nelle ipotesi ordinarie di omicidio stradale.  Mi spiace veramente.  Spero comunque di averle dato, con il ns parere disinteressato,  un aiuto chiarificatore.  La saluto cordialmente.   Avv. Giuseppe Incardona      legale della A.I.F.V.S.- sede di Palermo[br]Avvocato Cassazionista ...
24/06/2025 • 22:43
(da avvocatoincardona)
20/06/2025 • 10:54
(da pino)

Ultime pubblicazioni

(da 15 giorni)

Le 3 ultime notizie

 Campagna 2025 sulla Buona Strada - il 08/08/2025 • 17:37 da Amministratore

Campagna di comunicazione istituzionale sulla Sicurezza stradale dal titolo “Sulla buona strada”, realizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

L’obiettivo è di promuovere comportamenti corretti che rendano sicura la guida per gli utenti della strada e che portino al rispetto delle regole di circolazione stradale. 
I sei spot, attraverso immagini in girato, sono tesi a sensibilizzare gli utenti su una maggiore consapevolezza dei rischi a cui ci si può esporre alla guida e fanno riferimento alle casistiche più diffuse di incidenti strada: l’uso del telefono, abuso di alcool, non rispetto dei semafori, alta velocità, attraversamento pedonale e uso della cintura di sicurezza.

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Lettera al Presidende del Consiglio dei Ministri - il 22/07/2025 • 16:51 da Amministratore

REPUBBLICA ITALIANA
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI.

C.a. dell’Onorevole PRESIDENTE Giorgia Meloni.

Sono il papà di Alessandro, il nostro unico figlio che ha perso la sua giovane vita in un tragico incidente stradale
https://www.vittimestrada.org/articles.php?pg=1653&lng=it  avvenuto  ad 1 km, a 3 mm.  dal posto di lavoro  a fine turno lavorativo percorrendo in auto il solito percorso “lavoro/casa”.

Mi rivolgo a Lei  invitandola  a dedicare una piccola parte del suo prezioso tempo per prendere atto di quanto segnalo alla Sua autorevole attenzione di Presidente e alla sensibilità di Mamma di una splendida creatura, come sono  tutti i figli in giovanissima età.
 
Bisogna, non sia mai, subire tale tragedia per capire il baratro esistenziale in cui i genitori precipitano, solo la mano del loro amore riesce a fermare negli anni la caduta e ha riportarci sul ciglio, dove basta un niente per riprecipitare.

All’epoca io e mia moglie sconvolti dalla tragedia, avevamo delegato totalmente  all’avvocato di fiducia tutte le incombenze, lo stesso ci informò che l’Inail non aveva riconosciuto l’infortunio in itinere in quanto non previsto dalla normativa vigente.

Affranti dal dolore e senza alcun interesse economico prendemmo atto in buona fede delle motivazioni del mancato riconoscimento assicurativo.

A seguito della scelta di riprendere a vivere per “Dar voce a chi non l’ha più”, ho accettato di impegnarmi nel ruolo di  Responsabile della Sede di Torino della A.I.F.V.S.- Onuls ( Associazione Italiana Famigliari e Viittime della strada).

In questa veste fui, qualche anno addietro, interessato da un Funzionario  dell’INAL, degnissima persona, per l’elaborazione di un progetto comune sulla sicurezza nel mondo del lavoro da sottoporre all’INAIL per l’accettazione e il relativo finanziamento.

In un incontro cordiale e conoscitivo preliminare  mi fu chiesto il motivo del mio impegno nella Associazione e presi atto, dallo stesso Funzionario, che  Alessandro non aveva percorso il tragitto abituale affermazione CHE NON CORRISPONDEVA AL VERO.

 Motivazione che discendeva da un parre legale mai trasmesso e men che meno richiamato nella comunicazione di rigetto.

Alla mia richiesta di avere copia del documento, mi fu risposto che era superfluo in quanto la decorrenza dei termini mi impediva di fare  ricorso.

Amareggiato e confidando  sulla attendibilità della informazione  ricevuta   ne presi atto a malincuore.

Il pensiero del dubbio che L’INAIL abbia potuto chiudere la pratica falsando i fatti con  il diniego al risarcimento non mi ha mai lasciato, per tale motivo mi sono confrontato di recente con il legali della  Associazione e confortato, ho riproposto i dubbi  alla Direzione Territoriale dell’INAIL.

Per  completezza della segnalazione  si allegano le mail intercorse, utili al Funzionario Istruttore che auspico venga allo scopo incaricato .

Nonostante gli anni trascorsi sento l’obbligo di segnalare, se acclarata dai documenti richiesti, questa che ritengo in rappresentanza della A.I.F.V.S. Sede di Torino una “vergogna”, che certamente non rende onore all’INAIL, la cui finalità non è  fare profitti ma tutelare i lavoratori che stipulano  una forma assicurativa obbligatoria per legge il cui onere è a carico degli stessi.

 La ringrazio e confidando nella la Sua autorevolezza e sensibilità di mamma, le auguro di continuare nel Suo  impegno nell’interesse dell’Italia, avendo a cuore gli Italiani a maggior ragione i soggetti più deboli.

Il Papà di Alessandro

Giuseppe Santagada

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Incidente stradale in Kenya nel 2024 - il 30/06/2025 • 17:52 da Amministratore
Incidente stradale in Kenya nel 2024
kenya.jpg
E’ pervenuta alla nostra Associazione la richiesta di aiuto per un incidente stradale avvenuto in Kenya con gravi danni permanenti, dovuti al malfunzionamento del veicolo. L’avvocato Giuseppe Incardona, che suggerisce di “viaggiare informati e tutelarsi meglio” in vista delle numerose partenze per le vacanze estive, riferendosi al caso concreto offre a tutti la possibilità di riflettere per agire con maggiore consapevolezza.

Giuseppa Cassaniti – presidente AIFVS
 

Gent. Presidente di AIFVS, soci ed utenti della Strada tutti.
Nella qualità di delegato FEVR per l’Italia, oltre che come professionista da anni impegnato nella tutela dei diritti delle vittime della strada, sento il dovere di proporre una riflessione più ampia che travalichi la dimensione individuale del fatto. Credo infatti che il caso in questione rappresenti un’occasione utile per informare, prevenire e promuovere maggiore consapevolezza su un tema spesso sottovalutato: la reale efficacia delle coperture assicurative all’estero, soprattutto nei Paesi extraeuropei.  
Troppe volte le polizze collegate al noleggio dei veicoli all’estero o le assicurazioni sanitarie da viaggio si rivelano gravemente inadeguate in caso di lesioni permanenti. Nei Paesi in cui i massimali assicurativi minimi sono molto inferiori a quelli previsti dal diritto europeo (come ad  
esempio Kenya, Messico, Bangladesh o alcuni Stati USA), il rischio di restare senza una copertura effettiva e sufficiente è purtroppo concreto.  
Per questo propongo di estendere il dibattito a tutta la nostra comunità e di valutare, come Associazione, eventuali forme di sensibilizzazione, supporto o divulgazione, che possano servire non solo alla Vittima che ci ha interpellati, ma anche a tutti coloro che si apprestano a viaggiare  
senza la piena consapevolezza di questi rischi.
 Esporrò in allegato il caso dell’incidente in Kenya, con i dovuti accorgimenti per la tutela della riservatezza, confidando che possa stimolare partecipazione, attenzione e spirito di servizio.  
Un caro saluto,  
Avv. Giuseppe Incardona  
Delegato per l’Italia dall’AIFVS per la Fédération Européenne des Victimes de la Route (FEVR)

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