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Archivi forum - Assistenza e consulenza Legale - Oggetto n°93

Oggetto n°93
problemi con avvocato
   da elena il 23/02/2006 • 18:36
salve a tutti, vi ringrazio dei vostri preziosi precedenti consigli ma ho ancora dei dubbi. finalmente sono riuscita a parlare di persona con il mio avvocato, poi c'era solo la sua assistente e va bè... le ho domandato come avevano intenzione di condurre il mio caso e e lei mi ha risposto che è loro intenzione chiudere la procedura dopo la valutazione che farà il medico legale (di parte e di controparte) e di non aspettare di fare l'altra operazione per togliere il mezzo di sintesi perchè altrimenti non mi avrebbero riconosciuto il danno biologico. è vero? poi, siccome mi sono studiata un po il vostro opuscolo e lei aveva accennato ai danni esistenziali le ho chiesto come fare per ottenerli visto che raramente vengono riconosciuti. allora lei mi ha fatto tutto un discorso che non era compito loro dirmi queste cose ma  del medico di famiglia o dell'ortopedico che mi ha seguito e che comunque sarei dovuta andare dallo psicologo. io purtroppo non ho avuto  la fortuna di trovare dei medici chiari e disponibili a spiegarmi come funzionano le "cose legali "  e le ho risposto che pensavo fosse un compito dell'avvocato che comunque si prenderà una buona parte del mio risarcimento! l'unica risposta è stata un: "mi dispiace, fatti forza che tornerai a fare tutte le attività che facevi prima"
(ancora ho dolore al ginocchio quando cammino e di correre non se ne parla). Sinceramente non vorrei essere vittima due volte: dell'incidente e dell'assicurazione che non mi risarcisce quanto è giusto per il danno subito. cosa ne pensate di questo comportamento?
Se cambio avvocato, dovrò comunque pagare questo?
grazie per la vostra disponibilità
elena

Risposta n °1
da avvocatomusicco il 23/02/2006 • 19:47

Gentile corrispondente, da quanto espone mi sembra che il rapporto fiduciario con il suo avvocato si sia quanto meno incrinato.Non sono corrette comunque le informazioni che ha ricevuto circa il danno biologico ed esistenziale.Se dovesse decidere di cambiare legale dovrà comunque corrispondere al precedente il compenso per l'attività prestata, ma non essendo ancora in fase giudiziale potrebbe anche essere non troppo elevato.A disposizione per ulteriori chiarimenti la saluto cordialmente.

avv.Domenico Musicco


avvocato musicco legale convenzionato

Risposta n °2
da avvocatocesari il 24/02/2006 • 01:05

Un tale giurista antico che si chiamava Gaio scrisse tanto tempo fa all'epoca dell'antica Roma un libro dal titolo "le Istitutiones" ed affermò  una frase che nella storia del diritto è rimasta storica : "Liberum corpus nullam recepit aestimationem" . La frase di Gaio ha la sua valenza ancora oggii, sta infatti a significare che la persona umana non è un bene di comune valutazione, tutti i valori che la investono ne fanno una "inaestimabilis res", perché non può essere giudicata e valutata un bene qualsiasi, ma deve essere vista, oltre che per un'eventuale pretesa ad una riparazione corporea, come un mondo e come una storia. Nei vari convegni promossi sostengo e continuo a sostenere che quel che occorre in primis far valutare e stimare ai fini di un integrale risarcimento è l'essenza dell'uomo, ovvero la sua dignità, valore cui la vita e la salute sono la strumentale realizzazione. Leggere il suo messaggio non può non provocare  in un giurista un profondo avvilimento pensando a quanto ancora non si è compreso e capito per far sì che un essere umano trovi la giusta valutazione di cosa ha perduto, del  valore umano perduto. Ancora si confonde il ruolo dell'avvocato, dello psicologo e del medico legale e non si chiarisce cosa può fare l'uno e cosa può fare l'altro professionista per la vittima. Sentir raccontare che l'avvocato nulla può far e per rappresentare il danno cosidetto esistenziale e che tale compito spetta al medico di famiglia o all'ortopedico mi fa ritornare indietro di circa dieci anni, agli albori del danno alla persona, prima ancora della nascita delle note tabelle del danno biologico. Le è stata rappresentata una sovrapposizione ed una esclusione di competenze che non è reale. 

 Lale confusione è sovrana in professionisti che non hanno purtroppo maturato una specifica preparazione sul campo della tutela delle vittime di reati dolosi o colposi e dalla mancanza di conoscenza delle specificità professionali in gioco. Si assiste quindi a casi di affidamento di consulenze tecniche per la valutazione di danni alla persona di casi di danno biologico di natura psichica in cui si chiama come consulente un neurochirurgo o solo un medico legale. E' addiruttura  assolutamente quotidiana negli uffici giudiziari la confusione di ruoli in generale tra Psicologi e Psichiatri, che si complica quando ci sono soggetti minori con i Neuropsichiatri infantili (anche per la valutazione dei genitori) ed in ambito penale o di valutazione del danno con i medici-legali. Tale confusione sopratutto quando gli avvocati o i magistrati  non hanno  competenza o formazione forense specifica di medicina legale e di psicologia giuridica . Purtroppo il ruolo dello psicologo anccanto al medico legale ad oggi è puramente residuale per ignoranza e scarsa competenza. Sostengo sempre che per prima cosa occorre fa valutare l'esperienza interna dell'individuo;  occorre spostare l'attenzione dalle coseguenze esteriori della sofferenza, a parte la pura invalidità fisica valutabile in punti percentuali in termini medico legali con idonee indicazioni aggiuntive per l'approfondimento della estenzione della menomazione sul piano personale, alla perdita di capacità lavorativa generica, specifica e reddituale, al significato che la vittime attribuisce alla propria esperienza di perdita di valore umano alla propria sofferenza, alla propria esperienza, alle cicatrici psicologiche che il danno causa alla vita ed all'esistenza. Quale avvocato io voglio sempre sapere cosa prova il mio difeso quale essere umano nella sua esperienza di perdita e di sofferenza, come la vive nella sua realtà psichica , poi mi faccio aiutare e sostenere per la miglior difesa dal medico legale e dallo psicologo.

Risposta n °3
da elena il 28/02/2006 • 18:26
infatti quello che piu mi dispiace è non essere stata ascoltata dal mio avvocato e quando glie l'ho detto lui non ha fatto altro che dispiacersi per me. eppure all'inizio mi era fidata ciecamente perchè mi aveva detto che stava seguendo anche casi molto più gravi del mio e che quindi aveva una certa esperienza. l'unico merito è che è riuscito ad ottenere un acconto .
avv. cesari la ringrazio delle sue parole confortanti . ho deciso di andare dal medico legale Vergari che lei mi ha consigliato, mi assicura che oltre ad essere un bravo medico è anche una persona disponibile al dialogo?
grazie
elena
Risposta n °4
da avvocatocesari il 01/03/2006 • 00:54

un professionista che si occupa di tutela delle vittime deve essere capace di comprendere oltre che ascoltare....

 

Risposta n °5
da manrico il 24/03/2006 • 11:37
....sé stesso....

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