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(29/11/2023 • 18:42)

Roma, 17enne violentata e segregata: orrore in un maneggio 

 

La vicenda risale al 2021 quando la giovane, di origine tedesca, è riuscita a liberarsi dalle costrizioni dei suoi aguzzini e a denunciare le violenze ai carabinieri. Il 27 maggio è riuscita a scappare e a chiedere aiuto a un passante che l'ha accompagnata nella vicina caserma dei carabinieri. Ai militari ha raccontato gli abusi e per i due pachistani è scattato l'arresto.

 

Sono stati bloccati dai carabinieri nei pressi dell'abitazione dove la ragazza sarebbe stata costretta a stare per ben due anni. La giovane aveva lasciato la Germania qualche anno prima, per seguire il fidanzato in Italia, in quel maneggio dove un connazionale aveva trovato loro lavoro. Quello che doveva essere un sogno si è trasformato presto in un incubo, fatto di maltrattamenti, minacce e abusi. Oltre a essere reclusa la ragazza è stata costretta a subire violenze e umiliazioni che si sono protratte nel tempo.

 

I due le avevano sottratto sia il telefonino che i documenti. In un'occasione, quando la ragazza era riuscita a ottenere un nuovo smartphone, le avevano impedito di inserire la scheda telefonica. La "percuotevano con violenza e minacciandola ogni qual volta la ragazza manifestava la sua intenzione di andarsene - si legge nel capo di imputazione -, tenendola segregata e chiusa a chiave nella camera da letto e impedendole di uscire da sola".

 

Nell'udienza che vede imputato il 39enne, sono stati ascoltati alcuni dipendenti del maneggio che al giudice hanno detto di non essersi mai accorti della situazione e di essere all'oscuro che la ragazza all'epoca fosse minorenne.

(29/11/2023 • 18:00)

Valle d'Aosta, Cervinia cambia nome: si chiamerà Le Breuil 

Residenti in rivolta Il presidente della Regione Valle d'Aosta Renzo Testolin ha così deciso di cancellare la denominazione data in epoca fascista, nel 1934 Una decisione che ha sollevato il dissenso dei residenti, dal momento che il nome Cervinia è anche sinonimo di un brand turistico conosciuto in tutto il mondo, soprattutto agli appassionati della neve. Il timore è che il ritorno al passato possa rivelarsi un danno per il turismo e la pubblicità. Inoltre, circa 700 residenti dovranno cambiare documenti di identità, certificati anagrafici e dati catastali.

Il dissenso di FdI "Netto dissenso" è stato espresso in una nota da Fratelli d'Italia: "Esprimiamo vivo stupore e sgomento poiché il brand Cervinia è noto in Italia e nel mondo e un così drastico cambiamento, frutto evidente di un'ideologia fuori tempo, spazio e luogo non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all'immagine di tutta la Valle d'Aosta" dichiarano Alberto Zucchi, coordinatore regionale per la Valle d'Aosta di Fratelli d'Italia e il deputato Matteo Rosso. 

La replica del presidente Testolin "Le procedure per l'attribuzione delle denominazioni ufficiali dei villaggi, delle frazioni e delle località del comuni valdostani sono iniziate nel 2011 quando, su impulso dell'allora sindaco, è stata chiesta l'attivazione della procedura di riconoscimento, sino ad arrivare alla decisione definitiva nel gennaio 2023 quando l'allora sindaco ha espresso il proprio consenso sulla denominazione della località Le Breuil senza la dicitura Cervinia. Tale denominazione, assieme a quella di tutti gli altri toponimi del comune, è poi stata adottata dal Consiglio comunale di Valtournenche nell'aprile del 2023". Così il presidente della Regione, Renzo Testolin, ricostruisce la procedura che ha portato al cambio di denominazione per Cervinia, aggiungendo: "A valle della decisione del Comune, assunta nella propria autonomia decisionale in merito all'argomento, la Giunta regionale ha espresso a sua volta il proprio avviso favorevole in merito a quanto proposto dalla commissione toponomastica con il parere positivo del Consiglio comunale di Valtournenche, per poi arrivare alla definitiva decretazione del Presidente della Regione".

(29/11/2023 • 17:43)

Cecchettin, Turetta diceva a Giulia: "Stai con me e non con le amiche" 

 

 

Nel pomeriggio l'avvocato difensore Giovanni Caruso si è recato nel carcere di Verona per parlare con il suo assistito Filippo Turetta. In mattinata era stato reso noto che, nonostante l'autorizzazione da parte della magistratura, i genitori del giovane avevano rinunciato a incontrare loro figlio. Il legale ha comunque deciso di effettuare un ulteriore colloquio con il 22enne accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata.

(29/11/2023 • 17:23)

(29/11/2023 • 16:52)

(29/11/2023 • 14:49)

Latina, ferisce la madre e uccide a coltellate il suo compagno: fermato 

Secondo le testimonianze dei vicini di casa, e dalle prime ricostruzioni dei carabinieri, l'aggressione mortale sarebbe avvenuta al culmine di una lite tra il figlio della donna, un 33enne che è già stato rintracciato e sottoposto a fermo, e la coppia. Sembra, per motivi di soldi, la richiesta di un prestito di denaro che i due non volevano dare al giovane. Da lì, l'aggressione: Luigi D'Atino avrebbe preso un coltello che ha trovato in casa e avrebbe colpito prima la madre, poi il suo compagno. Poi se ne sarebbe andato, poco prima dell'arrivo dei carabinieri. I militari lo hanno però facilmente rintracciato, e portato in caserma.

(29/11/2023 • 14:40)

(29/11/2023 • 14:37)

(29/11/2023 • 14:34)

(29/11/2023 • 14:32)

Caso Cospito, Andrea Delmastro a giudizio per rivelazione del segreto d'ufficio 

Perché Delmastro è sotto processo Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è sotto accusa per aver rivelato a un collega di partito, il parlamentare Giovanni Donzelli, il contenuto di un rapporto di polizia penitenziaria sui dialoghi in carcere tra l'anarchico e alcuni boss mafiosi detenuti con lui in regime di 41 bis (cosa prevede il regime di carcere duro). A querelare Delmastro e Donzelli era stato il parlamentare del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, a seguito dell'intervento del deputato di Fratelli d'Italia Donzelli, durante una discussione sul caso Alfredo Cospito alla Camera, in cui spiegava perché il detenuto sarebbe dovuto rimanere in regime di 41 bis (decisione che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha confermato per "collegamenti con l'esterno").

La vicenda aveva scatenato la bagarre in Aula e il deputato Giovanni Donzelli si era difeso spiegando che nel suo discorso non aveva rivelato il contenuto di alcun documento secretato - nessuna intercettazione quindi -, ma il contenuto di una relazione del ministro della Giustizia.

L'avvocato di Delmastro: "Confidavamo in una decisione diversa" La decisione del Gup è stata subito commentata dall'avvocato del sottosegretario alla Giustizia. "Confidavamo in una decisione diversa perché c'erano tutti i presupposto per una sentenza di non luogo a procedere", ha affermato il difensore.

 

Bonelli: "In questa vicenda chi ne esce malissimo è Nordio che ha sempre difeso Delmastro-Donzelli" Secondo il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, "il rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro, e l'avvio del conseguente processo, definirà le responsabilità penali dell'esponente di FdI". "Nella mia denuncia ho contestato la violazione del segreto amministrativo, attribuita a Delmastro per aver consegnato i verbali del Gom al suo collega, l'onorevole Donzelli, utilizzati poi per attaccare l'opposizione. In questa vicenda, chi ne esce malissimo è il ministro della Giustizia Nordio, che ha costantemente difeso Delmastro e Donzelli. Sorprendentemente per un giurista come lui, ha confuso il segreto di Stato con quello amministrativo", ha sottolineato Bonelli.

(29/11/2023 • 14:28)

(29/11/2023 • 14:07)

"Se non torni con me fai la fine di quella in tv" (Giulia Cecchettin), arrestato a Siracusa 

 

Il provvedimento restrittivo è stato emesso pochi giorni dopo la denuncia della vittima su aggressioni verbali, pedinamenti e molestie a cui era sottoposta dall'uomo. 

 

Pochi giorni fa per un episodio simile era stato arrestato un diciottenne ad Aosta. Il giovane si era rivolto alla sua fidanzata minorenne minacciandola di farle fare la "stessa fine di Giulia Cecchettin".

 

 

(29/11/2023 • 11:49)

(29/11/2023 • 11:18)

 Strage di Erba, le confidenze di un ex carabiniere a "Le Iene": "Indagini a senso unico" 

 

Da quando il sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser ha presentato la richiesta di revisione della sentenza di condanna di Rosa e Olindo presso la corte di Brescia, sempre più persone stanno iniziando a mettere in dubbio la versione ufficiale sulla strage di Erba e sul modo in cui sono state svolte le indagini. Secondo il giornalista Edoardo Montolli: "le indagini sono state svolte a senso unico su Olindo Romano e Rosa Bazzi". L'inviato del programma di Italia 1, Antonino Monteleone, si concentra su uno degli elementi che dimostrerebbe la tesi di Montolli: "Dove sono finite le intercettazioni che mancano?" Secondo Giovanni Tartaglia, ex maresciallo dei carabinieri ci sarebbero moltissime intercettazioni che avrebbero potuto portare le indagini in altre direzioni.

 

 

"Le Iene" hanno intervistato Giovanni Tartaglia, ex carabiniere che ha avuto guai anche seri con la giustizia: prima era stato in servizio per 24 anni, dieci dei quali al comando provinciale dei carabinieri di Como. "Ho fatto parte della strage di Erba - ha raccontato Tartaglia -, sono stato anche sulla scena del crimine". Sembra, infatti, che molte intercettazioni di Rosa e Olindo siano sparite. Giovanni Tartaglia dice di averle ascoltate: "Mi sono occupato prevalentemente di intercettazioni ambientali nella casa di Rosa e Olindo e telefoniche - ha spiegato -. Il vuoto? Si può averlo solo se non funziona più la microspia, ma il vuoto va segnalato".

 

Tartaglia parla anche delle società con cui hanno collaborato i carabinieri: "La Sio e la Waylog". Quest'ultima, in particolare, secondo la ricostruzione di Monteleone era posseduta da una società fiduciaria svizzera, il cui scopo è mantenere riservati chi sono i soci effettivi. L'inviato del programma di Italia 1 si chiede per quale motivo la Procura di Como abbia affidato il tutto a una società di cui non si conoscono i proprietari. Monteleone ipotizza che potrebbero crearsi conflitti di interessi legati alle indagini. Per questo motivo, hanno chiesto al fiduciario dell'azienda chi sia il proprietario, intercettando il commercialista svizzero Renato Bullani, il quale risponde così alle domande della iena: "Questo è salvaguardato dal diritto svizzero - dice -, per questo non le rispondo". Anche Luca Ganzetti, amministratore delegato della Waylog afferma: "Preferisco non rispondere". 

 

Tartaglia fa dichiarazioni molto forti, sostenendo che non si siano battute piste alternative. Tuttavia, a telecamere spente, l'ex carabiniere rivela: "Si è capito dall'inizio, bisognava fare tutto per trovare la colpevolezza di Rosa e Olindo - dice -. Si è concentrata tutta l'indagine su di loro. Dentro di loro sanno, non è stata fatta bene quell'indagine. Dopo due giorni doveva essere focalizzato tutto su Rosa e Olindo, cioè si doveva fare di tutto per tirare fuori la loro colpevolezza".  E sull'approfondimento di altre piste, come quella del racket della droga: "Non è stata presa in considerazione - aggiunge Tartaglia -, però è ovvio se la Procura mi dice: fate così. Però noi sapevamo che per dire così glielo aveva detto Gallorini. Loro si appoggiavano a Gallorini, perché sennò lui lo diceva al Magistrato e il Magistrato poi ci riprendeva a noi. Bisognava fare tutto per Rosa e Olindo, altre piste non erano proprio... Se le provavi ad abbozzare lì come abbiamo fatto dicevano: fatevi i fatti vostri. Loro hanno ritenuto opportuno prendere in considerazione solo le intercettazioni che potevano incastrare Rosa e Olindo, quelle servivano. Questo è quello che ho capito io direttamente e l'hanno capito tanti altri dall'inizio. Le trascrizioni non so che fine hanno fatto ".

E sulle società legate alle intercettazioni, dice: "A Como c'era la SIO di Cantù, che parte se n'è occupata di questa storia e poi la Waylog di un certo Ganzetti Luca, e qua iniziano le cose strane. Sto Ganzetti Luca, in pratica, prende monopolio di tutto, intercettazioni, dobbiamo farle con lui. A noi quello che ci sembrava strano è che noi lavorando lì, a volte sceglievamo noi no?  Però quando andavi con determinati *** non potevi scegliere, era quello". Poi Tartaglia allude a una presunta amicizia tra Ganzetti e un uomo di legge: "Hanno un'azienda di investigazioni private in Svizzera. Ganzetti è il prestanome ma i fondi sono stati versati anche da *** e da un altro che non c'entrava con le indagini". Monteleone si dissocia da quest'ultima accusa di Tartaglia: "Lui fa intendere che la Waylog, in virtù di questo presunto rapporto avrebbe avuto una sorta di corsia preferenziale, ma questa tesi non possiamo supportarla"

(29/11/2023 • 10:55)

Strage del bus di Mestre, l'autista Alberto Rizzotto aveva problemi cardiaci ma non è svenuto nell'incidente 

 

Il cuore di Alberto Rizzotto presentava delle anomalie. Non è ancora possibile stabilire se ciò possa essere correlato all'incidente avvenuto il 3 ottobre 2023, quando un autobus elettrico della società La Linea, guidato dal quarantenne trevigiano e pieno di turisti stranieri, è precipitato dal cavalcavia superiore di Marghera, causando la morte di 21 persone e il ferimento di altre 15. 

Anomalia nel tessuto cardiaco di Alberto Rizzotto Martedì mattina, durante la seconda consulenza medico-legale sull'autista, gli specialisti hanno riscontrato un'anomalia nel tessuto cardiaco, su cui il pm aveva deciso di effettuare ulteriori accertamenti dopo che la prima autopsia aveva escluso evidenze di un malore. Ora è emerso qualcosa di certo, tanto che Cristina Basso, anatomopatologa dell'Università di Padova a cui il pm Laura Cameli ha affidato l'incarico, ha deciso di fissare una nuova seduta per il 21 dicembre per esami più approfonditi. L'ipotesi che Rizzotto avesse problemi cardiaci conclamati era stata smentita dal legale dei suoi parenti, l'avvocato Francesco Stilo, che aveva negato accessi al pronto soccorso per quel motivo.

 

 

Non ha perso conoscenza durante l'incidente Il medico legale Roberto Rondolini e il luminare delle malattie improvvise Gaetano Thiene, hanno escluso la possibilità di episodi organici acuti che potrebbero aver causato una perdita di coscienza. L'obiettivo principale non è tanto capire se l'autista soffrisse di problemi cardiaci, forse anche a causa di alcuni farmaci che stava assumendo, ma piuttosto se questo possa spiegare la sbandata del bus Yutong verso destra, che ha causato la tragedia: il mezzo ha infatti strisciato per cinquanta metri sul guardrail, fino a quando questo si interrompeva per un paio di metri; a quel punto, pur essendo ormai quasi fermo (attorno ai 5-6 chilometri orari), ha piegato verso destra nel "buco", ha scavalcato la barriera che riprendeva poco dopo, ha sfondato una ringhiera ed è precipitato nel vuoto. 

 

Si prospetta una battaglia tecnico-legale La questione del cuore sarà al centro di una "guerra" legale e tecnica, soprattutto tra la famiglia da un lato, e dall'altro la società LaLinea e il suo amministratore delegato Massimo Fiorese (che è indagato) e l'assicuratore Allianz, difesi rispettivamente dagli avvocati Massimo Malipiero e Mirko Arena. Si tratta di una questione di responsabilità che non è solo morale, ma anche economica, visto che in caso di malore del conducente la compagnia Allianz potrebbe essere esentata dal pagamento dei danni alle vittime.

 

La perizia tecnica sull'autobus elettrico Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro, tecnici comunali indagati e difesi dagli avvocati Paola Bosio, Giovanni Coli e Barbara De Biasi, stanno invece concentrando la loro attenzione sulla consulenza meccanica sull'autobus, avviata martedì mattina. Il pm ha nominato due docenti di Ingegneria meccanica dell'Università di Padova, Roberto Lot e Giovanni Meneghini, mentre i legali di Ca' Farsetti si sono affidati al direttore del dipartimento del Politecnico di Milano Marco Belloli e Fiorese all'ingegner Matteo Quitadamo. 

 

Durante il primo sopralluogo, i vari tecnici delle parti hanno potuto vedere il bus, sotto sequestro a Mestre, nella stessa posizione a testa in giù in cui era caduto in quella tragica serata. I consulenti della procura hanno prelevato la barra dello sterzo che collega la ruota anteriore sinistra a quella destra e i due perni, uno rotto e uno integro. La ruota anteriore destra è infatti piegata verso l'esterno e il pm ha chiesto ai consulenti di stabilire se ciò sia avvenuto a causa di qualche anomalia, come un cedimento strutturale, oppure in seguito ai ripetuti colpi sul guardrail. Sembrerebbe escluso che il danno sia stato causato dalla caduta, proprio perché avvenuta dal lato del tetto. Sono in corso analisi approfondite sulle telecamere interne e sulla scatola nera.

(29/11/2023 • 10:43)

Papa Francesco all'udienza generale: "Ancora non sto bene" 

Il Papa, che ha lasciato Santa Marta per raggiungere l'Aula Paolo VI, ha pronunciato le poche parole sul suo stato di salute, infatti, con la voce un po' affaticata. Poi ha passato la parola, sia per la lettura della catechesi che per quella dei saluti ai fedeli dei vari gruppi linguistici, a monsignor Filippo Ciampanelli della Segreteria di Stato.
 

L'esibizione circense e quel sorriso strappato - Fuori programma durante l'udienza generale. Ad allietare il Papa c'è stato un gruppo di circensi che si sono esibiti facendo sorridere e divertire il pontefice. I circensi, alcuni dei quali molto giovani, partecipanti al Festival dei talenti circensi italiani, hanno fatto ingresso nella grande aula conclusione dell'udienza, prima dei saluti finali in lingua italiana. Le loro acrobazie, la musica e la loro arte hanno evidentemente rallegrato Francesco che li incoraggiati e salutati e alla fine del breve spettacolo, facendo con loro anche una foto di gruppo. E' stato lo stesso Pontefice, poi, a volerli salutare e ringraziare pubblicamente. "Vorrei ringraziare per questo momento di gioia, questi ragazzi e ragazze del circo. - ha detto il Papa rivolgendosi ai presenti - Il circo esprime una dimensione dell'animo umano, quella della gioia gratuita. Quella gioia semplice, fatta con la mistica del gioco. Ringrazio tanto questi ragazzi che fanno ridere ma che ci danno anche un esempio di allenamento molto forte, perché per arrivare al loro livello significa avere un grande allenamento". Ha quindi invitato i tanti fedeli presenti a un "bell'applauso a loro".

L'appello: "Auspico che prosegua la tregua a Gaza" - "Per favore, continuiamo a pregare per la grave situazione in Israele e in Palestina. Pace per favore, pace», ha detto poi Francesco al termine dell'udienza generale, scegliendo di fare personalmente questo appello per la pace, nonostante abbia dovuto interrompersi per qualche colpo di tosse. «Auspico che prosegua la tregua in corso a Gaza, affinché siano rilasciati tutti gli ostaggi e sia ancora consentito l'accesso ai necessari aiuti umanitari. Ho sentito la parrocchia lì, manca l'acqua, manca il pane, la gente soffre. È la gente semplice, la gente del popolo che soffre, non soffrono quelli che fanno la guerra. Chiediamo la pace".
 

Un pensiero all'Ucraina - Il Papa Francesco ha parlato anche della guerra in Ucraina. "Non dimentichiamo, parlando di pace, il caro popolo ucraino, che soffre tanto, ancora in guerra". "La guerra sempre è una sconfitta. Tutti perdono. Tutti no: c'è un gruppo che guadagna tanto, i fabbricatori delle armi, questi guadagnano bene sopra la morte degli altri", ha sottolineato il Pontefice.

(29/11/2023 • 10:31)

Forlì, molestie sessuali a una studentessa 15enne sul bus: arrestato un 63enne 

 

La ricostruzione dell'accaduto - Il 63enne aveva approcciato la 15enne in una fermata dei pullman di Forlì. Come riporta Il Resto del Carlino, l'uomo avrebbe chiesto alla giovane di condividere uno spinello (offerto da lui), ma lei avrebbe rifiutato. Dopodiché, le avrebbe fatto proposte sessuali - l'avrebbe anche invitata ad andare a casa da lui - partendo da un racconto di come si comporterebbero le ragazze in Congo: "Sono già sposate, hanno già dei figli, fanno già l'amore". Una volta saliti sull'autobus, l'uomo si sarebbe seduto vicino a lei e l'avrebbe toccata. 

 

Lei, intanto, avrebbe chiesto aiuto a un amico che sarebbe andato a prenderla. Si sarebbe pure sfiorata la rissa tra l'amico della giovane e il 63enne. Un passante sarebbe dovuto intervenire per separarli. La 15enne ha raccontato tutto ai genitori e la madre, un paio di giorni dopo, è andata in questura a Ravenna a denunciare il fatto.

 

Il 63enne è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Corrado Schiaretti su richiesta della Pm Lucrezia Ciriello. Venerdì, nell'interrogatorio di garanzia, alla presenza del suo avvocato Filippo Raffaelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nell'ordinanza, il gip ha definito il "narrato della persona offesa, logico e coerente"; le "sue dichiarazioni non sono solo attendibili: ma anche confermate da ulteriori rilevanti elementi che escludono qualsiasi possibile ricostruzione alternativa".

(29/11/2023 • 10:04)

Priverno (Latina): uomo ucciso a coltellate in casa, ferita la compagna | Fermato il figlio della donna 

 

Alla base del delitto si ipotizza una lite degenerata. L'uomo sarebbe stato ucciso con un oggetto trovato in casa. 

 

(29/11/2023 • 09:14)

Roma, mamma fa un appello al ladro che le ha rubato la borsa: "Ridammi i bracciali e le foto di mia figlia morta di leucemia" 

 

L'appello - L'appello della mamma si intitola "Un piccolo messaggio al tuo cuore" e recita: "A te che hai rubato la mia borsa, vorrei fare un appello o meglio farlo al tuo cuore. Non hanno importanza i soldi, le carte di credito, i documenti che dovrò rifare, ma all'interno c'erano due piccoli bracciali da neonata in un sacchettino di mia figlia Dalila, che è volata in cielo per colpa della leucemia ed era l'unico ricordo che avevo di lei. C'erano anche delle sue foto (purtroppo non ne ho molte perché la vita me l'ha strappata troppo presto dalle braccia). Non portarli a un compro oro, magari te li ripago, oppure potresti farmeli riavere anche in forma anonima presso la scuola Renato Fucini che si trova nei pressi del parco o presso i carabinieri. Te ne sarei veramente grata. Io sono Barbara e lei è la piccola Dalila". Firmato: "Una mamma disperata".

 

 

"Così mi sembra che si sia allontanata ancora un po' di più da me", ha detto Farella a Corriere Roma. Per quanto riguarda le immagini, la donna ha commentato: "Avevamo i rullini, qualcuno mi ha detto 'Perché non ti sei fatta le foto delle foto', ma come potevo pensarlo". "Nel portafoglio avevo 200 euro, quelli il ladro li ha avuti, allora forse almeno le foto e i braccialetti potrebbe riportarmeli: sono lunghi appena 5 centimetri, da neonati, cosa se ne fa?", ha concluso Farella.

(29/11/2023 • 08:28)

Ultimo aggiornamento: 29/11/2023 &b000000WednesdayWednesday; 18:53