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Un altro tassello si aggiunge: è stata consegnata agli inquirenti anche la seconda 'scatola nera' della centrale, il sistema Scada del primo gruppo di produzione già approvato e in esercizio.
La procura generale aveva chiesto l'ergastolo contestando il riconoscimento della semi infermità mentale per Alberto Scagni, che è stato trasferito a febbraio nel carcere di Torino dopo essere stato picchiato a sangue da due compagni di cella nel carcere di Sanremo.
L'epicentro è in una zona di aperta campagna tra Poggibonsi e Castellina in Chianti. La scossa è stata avvertita in modo distinto nei territori tra Siena e Firenze, sia nei due capoluoghi ma, soprattutto, nei centri minori circostanti. Altri sismi di intensità minore sono stati registrati da Ingv con analogo epicentro successivamente: con magnitudo 1.4 alle 19:56, con 0.8 alle ore 20:01 e 2.2 alle ore 20:11. Al momento non risultano richieste di intervento specifiche né ai vigili del fuoco né ai carabinieri.
I manifestanti hanno tentato di forzare il blocco degli agenti sono scoppiati dei tafferugli a cui sono seguite delle cariche di alleggerimento che hanno portato al ferimento dei poliziotti.
"Di fronte alla mobilitazione degli studenti, la risposta della Sapienza è stata nuovamente un Senato Accademico blindato e la celere. L'ateneo è disposto a caricare i propri studenti piuttosto che ascoltare le istanze di migliaia tra studenti, ricercatori e docenti. La rettrice si assuma le sue responsabilità: dimissioni immediate", hanno scritto i manifestanti sui social.
"Durante il corteo hanno fermato due compagni. Inoltre il Senato accademico delibera condannando il massacro e chiedendo il cessate il fuoco, ma è solo una dichiarazione per pulirsi la coscienza. Neanche una parola sugli accordi. Nessuna intenzione concreta di interrompere la complicità con il genocidio. La risposta del Senato alle nostre richieste è vergognosa. E sono vergognose le cariche della polizia": le parole sui social dei giovani del coordinamento Collettivi Sapienza.
Meloni: "Non è manifestare ma delinquere" "Piena condanna per le violenze avvenute da parte dei collettivi a Roma. Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere. La mia solidarietà al dirigente della polizia aggredito, a tutte le forze dell'ordine e ai docenti". Lo afferma sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Le parole della ministra Bernini "La mia vicinanza alla Rettrice, Antonella Polimeni. Quello sta accadendo all'Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contesto internazionale. La ricerca non si boicotta". Così sui social la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.
Piantedosi: "Vicinanza agli agenti aggrediti" Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha sentito personalmente il capo della polizia, Vittorio Pisani, per sincerarsi delle condizioni di salute degli operatori delle forze di polizia aggrediti durante gli scontri, esprimendo loro "la propria vicinanza e solidarietà".
A lanciare l'allarme sono stati i vicini di casa, dopo aver sentito le urla furiose del padre. L'uomo ha picchiato i due giovani alla testa con un oggetto. I carabinieri della compagnia San Lorenzo hanno acquisito i referti medici dei due ma hanno anche ascoltato la ragazza e il fidanzato per ricostruire la dinamica.
La giustizia italiana arriva, dunque, a un giudizio definitivo per l'uomo che era stato condannato anche in Spagna a 15 anni nei primi due gradi di giudizio. Alla lettura della sentenza, arrivata dopo circa quattro ore di camera di consiglio, era presente anche Luigi Ciatti, padre della vittima, che non ha nascosto l'amarezza per il fatto che l'imputato sia in stato di libertà. "Credo sia stata riconosciuta la colpevolezza di Bissoultanov. Questo è il primo passo ma adesso va ricercato affinché vada in carcere perché purtroppo Niccolo' non può fare quello che fa lui e non è giusto", ha affermato lasciando gli uffici della Cassazione.
Bissoultanov venne estradato in Italia nel dicembre 2021 dalla Germania. E' tornato libero alcune settimane dopo alla luce di una istanza, accolta dai giudici, su un difetto di procedura. Da quel giorno di lui si sono perse le tracce. Nel corso della requisitoria il procuratore generale ha ricostruito la drammatica vicenda affermando che l'imputato è un uomo esperto di arti marziali "consapevole della sua forza, che ha messo in atto la sua azione nei confronti di una persona inerme e indifesa".
Non sussistono, a detta del pg, i crismi dell'omicidio preterintenzionale in quanto Ciatti venne colpito da un secondo colpo mentre era intento a rialzarsi dopo il primo pugno ricevuto. Come ricostruito dagli inquirenti il 22enne toscano venne colpito con un calcio "quando era del tutto indifeso e inoffensivo - scrissero i giudici di primo grado nella sentenza poi confermata in appello - ancora stordito per il pugno ricevuto, in violazione di ogni più elementare regola di combattimento che fin da epoca antica proibisce di colpire l'avversario a terra".
Come riportato dalla Gazzetta di Modena, nel 2023 sono stati registrati 328 episodi di violenza contro operatori sanitari e socio-sanitari nelle aziende ospedaliere modenesi.
Fnomceo: "Nessun medico è al sicuro" "Siamo fortemente preoccupati per questa escalation di violenza contro i medici, che non risparmia ormai nessuna categoria di colleghi. Si è lacerato quel rapporto di fiducia speciale che sinora aveva fatto da scudo ai medici di famiglia", ha commentato il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), Filippo Anelli. "Si tratta di un episodio gravissimo, che è anche un campanello d'allarme. Non dimentichiamo che la negazione di una prestazione che il medico ritiene inappropriata è, secondo i dati dell'Osservatorio ministeriale, uno dei motivi che più frequentemente scatenano la violenza. È per motivazioni simili che sono stati uccisi la psichiatra Paola Labriola a Bari e il cardiologo Gaetano Alaimo in provincia di Agrigento, e tanti colleghi sono stati aggrediti, insultati e minacciati anche a mano armata".
Il caso Alberto Scagni si era piazzato sotto casa di Alice e quando lei era scesa in strada con il cane l'aveva colpita con un coltello che si era portato da casa. Gli agenti delle volanti lo avevano arrestato poco distante. Nei giorni scorsi il giudice Carla Pastorini ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento bis, quello sulle presunte omissioni di due poliziotti e della dottoressa del dipartimento di Salute mentale della Asl3. Per la Procura tutti e tre avrebbero agito correttamente, mentre per i familiari avrebbero sottovalutato il pericolo.
Ultimo aggiornamento: 17/04/2024 &b000000WednesdayWednesday; 08:02