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Giustizia per Lorena: una sentenza che fa scuola
Le motivazioni della sentenza (Gazzetta del Sud, Nuccio Anselmo, 9 marzo) che giustificano la condanna ad 11 ed a 7 anni di carcere dei due imputati – il finanziere Gaetano Forestieri ed il pasticciere Giovanni Gugliandolo – sono frutto di una ricostruzione rigorosa del sinistro stradale che ha tolto la vita alla giovane Lorena Mangano.
L’AIFVS plaude al giudice Salvatore Mastroeni, che ha saputo scandagliare i comportamenti dei due folli guidatori, e così dimostrare – attraverso la valutazione di dati oggettivamente rilevabili – che il rischio di uccidere era prevedibile ed accettato.
La sua sentenza, intrisa di rigore e di umanità, segna un primo passo nella direzione del cambiamento di mentalità e di cultura: pone attenzione al caso concreto ed al valore della vita umana, svolge funzioni di deterrenza, supera le inaccettabili giustificazioni mentali della vecchia gestione della giustizia finalizzate a sottovalutare il reato ed a favorire il colpevole, in definitiva rende giustizia alla vittima.
Sentenze come questa non debbono essere più casi isolati. Gli strumenti normativi adesso ci sono e non c’è più spazio per un ingiustificato clemenzialismo.
Riteniamo che sia difficile o impossibile smontare in appello una sentenza nella quale la responsabilità degli imputati è pienamente provata oltre ogni ragionevole dubbio, ma nel contempo ci attendiamo che gli imputati abbiano almeno la correttezza di non proporre neanche appello, dimostrando così di riconoscere la gravità della loro condotta e dell’irreversibile danno arrecato.
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS