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COMUNICATO STAMPA
Per il Tribunale di Palermo ammazzare un innocente non è grave: torni pure a casa
Uccide con un tasso alcolemico di 1,35 e alla velocità di 160 km/h e non deve espiare alcuna pena!
L’AIFVS chiede un decreto legge che garantisca subito la certezza della pena
Il Gup Vittorio Anania del Tribunale di Palermo, con il consenso del Pm Ennio Petrigni, ha ritenuto congrua la sospensione condizionale della pena di 1 anno e 11 mesi!!!!!!!!!!
L’unica punizione: 2 anni e sei mesi di sospensione della patente. Così è deciso, l’udienza e’ tolta.
Erano le 6.36 del primo gennaio del 2011 e Davide Scarfeo di 35 anni tornava in sella al suo scooter a casa. Era sobrio e contento della serata trascorsa. Walter Segretario, a bordo della sua auto, guidava ubriaco con un tasso alcolemico di 1,35 g/l e viaggiava a circa 160 Km/h dove il limite massimo era di 100Km/h. Aveva messo in atto tutte quelle condotte idonee ad uccidere. Non appena la sua auto raggiunse lo scooter di Davide Scarfeo si verifico’ l’evento altamente prevedibile, lo travolse uccidendolo a soli 35 anni.
L’AIFVS è indignata per questa sentenza. Questo pronunciamento ci fa capire che a Palermo si puo’ guidare ubriachi o drogati e contemporaneamente sfrecciare senza limiti di velocita’ ammazzando chiunque e tornarsene a casa senza dover espiare alcuna pena. La sentenza sembrerebbe dirci che in fondo non e’ cosi’ grave ammazzare qualcuno se non per mafia.
Questa discrezionalita’ in mano ai magistrati finisce per punire solo le vittime e vanificare il lavoro fatto dal legislatore che, nel 2008, con la legge 125 incrementava la pena per la guida in stato di ebbrezza, dando un preciso segnale alla magistratura di punire più pesantemente tale reato. Addirittura indicava che le attenuanti non coincidono con le aggravanti e che lo stato di incensurato non costituisce un’attenuante!
Per l’AIFVS non e’ piu’ possibile procrastinare l’approvazione di un Decreto Legge che garantisca da subito la certezza della pena per l’omicidio stradale. Chi guida sotto l’effetto di alcol, di droghe e chi deliberatamente mette in atto azioni sconsiderate atte ad uccidere sia punito in modo esemplare. Non per vendetta ma per essere d’esempio. Per evitare che altri debbano morire a causa d’incoscienti convinti di farla comunque franca.
Sono troppe le sentenze indecenti che non si addicono ad una societa’ che si ritiene civile. Per questo l’AIFVS annuncia la redazione di un libro bianco che raccogliera’ quelle sentenze e quegli scritti in atti giudiziari intollerabili, con i nomi e i cognomi di chi con troppa superficialita’ sottovaluta il bene giuridico costituzionalmente protetto della vita.
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS