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Per essere forte è forte. Però il messaggio non rimarrà certo inascoltato: in Russia la polizia stradale di Novosibirskm nella Siberia centrale spedisce lettere strappacuore agli automobilisti più indisciplinati. Lettere che sono firmate da bambini rimasti vittime di incidenti stradali. E, come se non bastasse, queste cartoline contengono poesie d’amore per i genitori e raccontano la vita del bambino prima di venire ucciso da un pirata della strada.
Anche la forma è toccante perché il racconto è tutto scritto in prima persona, come se il piccolo affidasse alla carta e all’inchiostro un ultimo messaggio.
La polizia ha insomma deciso di usare la mano pesante e non a caso: in questa regione si verificano molti incidenti stradali dovuti a pirati della strada. E proprio ora, in concomitanza con il nuovo inizio dell’anno scolastico, molti automobilisti si vedono recapitare queste terrificanti lettere. Potrebbe funzionare una cosa del genere anche in Italia? Dite la vostra.
10/08/2008
È strage sull’A4 7 persone uccise
Tir salta la carreggiata
Di fronte al perdurare della strage stradale, con vite distrutte e vacanze trasformate in tragedia, noi dell’AIFVS, sgomenti per la gravità dell’accaduto, sollecitiamo le istituzioni ad essere sempre più esigenti e responsabili nella gestione del territorio, non solo per garantire la sicurezza delle infrastrutture ma anche il necessario controllo.
E per il controllo, sosteniamo che su tutti i veicoli debbano essere inseriti mezzi tecnologici, che permettano il controllo automatico del comportamento del conducente, l’utilizzo sul territorio dei rilevatori delle infrazioni a distanza, la presenza massiccia delle forze di controllo sul territorio, e poi nel verificarsi dell’incidente la ricerca di tutte le cause possibili che abbiano concorso a determinarlo: non solo alcol, droghe, mancanza di riposo ed eccesso di velocità.
Abbiamo infatti il sospetto, tenendo conto di ricerche effettuate fuori dal nostro Paese, che l’uso del cellulare contribuisca in maniera elevata al determinarsi degli incidenti. A tal fine chiediamo che per ogni incidente ci sia il controllo dei tabulati telefonici, per evidenziare l’accettato rischio del guidatore o per escluderlo dalle possibili cause.
L’AIFVS ha già intrapreso in questo campo un lavoro di ricerca.
dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente nazionale AIFVS
Il filmato della strage sulla A4
Vigevano (PV) 27 giugno 2008
Michele Di Francesco 48 anni è morto ieri in uno schianto a Vigevano;
Diego Pairotti 33 anni di Tromello (PV) ha perso la vita tra Vermezzo e Abbiategrasso.
Un terzo incidente mortale si è invece verificato a Codevilla (PV) dove ha perso la vita Nicola Di Giovanni 61 anni di Gaggiano (MI)
Una vera strage ma non basta! ad Alagna (PV) a pochi chilometri da Garlasco hanno perso la vita in uno scontro fra due auto due tunisini di 36 e 37 anni residendi a Vigevano e Sannazzaro, nello stesso incidente sono rimaste ferite altre tre persone di cui una donna in gravi condizioni.
In un'atro incidente e rimasto ferito in maniera molto grave anche il sindaco di Sannazzaro Michele Debattista giudicato fuori pericolo dopo un intervento di chirurgico durato oltre 10 ore.
A codevilla un giovane centauro Eugenio Nascimbene 44 anni è rimasto ferito graevemente in uno scontro con un'alfa 156. Rischia l'aputazione di una gamba.
Questo bollettino da vera guerra ed è la continuazione di una strage che colpisce sopratutto i centauri che sono sei quelli morti in meno di due mesi.
Michele Di Francesco 48 anni
Diego Pairotti 33 anni
Nicola di Giovanni 61 anni
Carlo Guzzardi 37 anni
Tiziano Saltarelli 52 anni
Giampiero Biscaldi 41 anni di Vigevano, per quest'ultimo c'è anche l'ombra di un pirata della strada e i familiari sono assistiti dai legali convenzionati dell'AIFVS di Pavia.
Giorgio Giunta sede AIFVS Pavia
Nel mondo ogni anno circa 5 milioni di persone perdono la vita per traumi. Di questi, circa uno su quattro muore in seguito ad incidente stradale. In Italia, uno su tre. Per ogni morto in incidente stradale ci sono poi 2-3 invalidi molto gravi, 20 ricoverati, più di 250 accessi al Pronto Soccorso. Attualmente, in Italia, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Ambiente e Traumi (ONAT) dell’ISS, queste cifre annuali si traducono in:
- 6.000 morti;
- 15.000 invalidi (molto gravi);
- 120.000 ricoveri;
- più di un milione di accessi al Pronto Soccorso.
Il problema degli incidenti stradali è particolarmente cruciale per i giovani:
- Più di un decesso su tre riguarda soggetti con meno di 30 anni;
- In certe classi di età si muore prevalentemente per incidente stradale (più della metà di coloro che muoiono a 18 anni, muoiono in seguito ad incidente stradale); - l’incidente stradale è la prima causa di morte per i maschi sotto i 40 anni;
- L’incidente stradale è la prima causa di invalidità grave dei giovani.
A fronte di questa situazione, è naturale chiedersi quali siano le cause, e se tali cause possano essere controllate al fine di ridurre questo drammatico quadro di perdite di vita e di salute che, in base a stime diverse, costa al nostro paese in termini sanitari e sociali più di 35 miliardi di euro l’anno.
Dieci motociclisti sono morti dall’inizio dell’anno per incidenti stradali nei pressi di Cuneo e il presidente della provincia, Raffaele Costa roporrà il divieto di transito su talune arterie per certe categorie di moto.
Una notizia clamorosa perché il primo passo verso una vera e propria demonizzazione delle due ruote. Una demonizzazione che non ha nulla di negativo, intendiamoci perché visto la continua escalation di vittime sulle due ruote (a fronte di morti e feriti in continua diminuzione in incidenti stradali) è inevitabile che si vada a finire verso un incredibile divieto assoluto di guidare le sportive.
Tutto ciò può sembrare una forzatura, ma non lo è, come spiega bene lo stesso Costa: “Dall’inizio dell’anno - dichiara il presidente della provincia di Cuneo - sono morti nella nostra giurisdizione ben 10 motociclisti vittime di incidenti stradali provocati quasi tutti dall’alta velocità in relazione al tormentato percorso delle strade (quasi sempre le stesse). Mi chiedo se dobbiamo accettare in maniera passiva un dramma destinato probabilmente a ripetersi nella stagione estiva”.
“Le Forze dell’Ordine - prosegue la nota di Costa - compiono attivamente il loro dovere di controllori ma non possono essere presenti dovunque. Gli uffici tecnici della Provincia, i cantonieri, e non solo, svolgono un lavoro attento di adeguata manutenzione, nei limiti delle loro possibilita. Occorre quantomeno una tregua che consenta di riflettere sulla opportunità o meno che il transito motociclistico avvenga, molto spesso a velocità elevatissime, su determinate strade”.
(da Repubblica.it)
DECRETO SICUREZZA STRADALE E CONFISCA AUTO
Alcuni se ne invischiano del decreto di legge che prevede la confisca dell'auto, infatti tanti si fanno pizzicare e poi piangono "non è giusto che lo stato si prenda anni di sacrifici per rinpinguire le proprie casse"
Per i pochi che non lo sanno il decreto prevede:
La confisca dell'auto nel caso che si superi il tasso alcolemico nel sangue di 1.5 g.per litro. Qindi parecchio ubriaco e non un paio di bicchieri ma molto di più.
Quello che pochi invece sanno è che in caso di sequestro e confisca dell'auto i costi del deposito sono sempre a carico del trasgressore, quindi se l'auto rimane in deposito per tre anni prima di essere venduta all'asta e opotizzando 4 € al giorno di deposito il trasgressore si troverà a pagare oltre alla salatissima multa, la perdita dell'auto e la sospensione della patente, anche alcune migliaia di €uro di deposito che lo stato si prenderà in ogni caso oltre al ricavato della vendita all'auto.
Per quelli che invece si credono furbi e che stanno architettanto di fare guidare l'amico buona scelta, se non è ubriaco ma nel caso che lo fosse si eviterebbe la confisca ma non il fermo amministrativo di almeno 90 giorni, la multa salatissima oltre la denuncia e il ritiro di patente.
Le stesse sanzioni si appilcano per chi si rifiuta di sottoporsi al test o peggio chi viene beccato alla guida dopo avere assunto stupefacenti.
Il buon senso ci dice chi guida non beve e chi beve non guida